La cultura è un bene comune primario come l'acqua. I teatri, le biblioteche, i cinema, i musei sono come fontane, come acquedotti. Le fontane ornamentali si svilupparono durante l'età ellenistica e furono certamente tra le opere più belle e rappresentative. Poi quest’uso fu esteso anche nella Roma antica, dove presero il nome di ninfei. Nel Medioevo le fontane furono sostituite dai pozzi. Con l'avvento del Rinascimento e del Barocco le fontane riacquisirono il valore architettonico e decorativo che possedevano al tempo dei Greci e dei Romani. Anche l’epoca Neoclassica ha visto la realizzazione di numerose fontane monumentali. L’epoca moderna e contemporanea, infine, non ha rinunciato a realizzare fontane, sebbene queste si presentino, spesso, come indecifrabili enigmi metropolitani.
La provocatoria proposta progettuale avanzata nei giorni scorsi dallo scrivente, in ordine alla Fontana del Tritone, ovvero la sostituzione dell’acqua biologica con “l’acqua metafisica” di ispirazione dechirichiana, intende porre l’attenzione su questa peculiare risorsa della città di Caltanissetta. Non esiste, come ben sappiamo, soltanto la celeberrima e sfortunata Fontana del Tritone, ma esistono, ad esempio, anche le fontane al centro dei giardini storici e monumentali, ovvero Villa Amedeo e Villa Cordova. Così come, in effetti, esistono anche recenti prove progettuali, di ispirazione ingegneristica, legate a questo tema: una di fronte la Scalinata Lopiano, l’altra, una fontana-rotatoria, lungo Viale Regina Margherita.
La proposta è questa: perché non organizzare, a Caltanissetta, un concorso di idee ( rapido, chiaro, non oneroso) rivolto ad artisti e tecnici, legato al tema della fontana nel complesso paesaggio urbano contemporaneo? Bisognerebbe prioritariamente porre l’attenzione al restauro, al recupero, alla ridefinizione creativa delle fontane esistenti, a partire dalla Fontana del Tritone. Poi, si potrebbe anche chiedere agli artisti, ai tecnici, agli architetti di ripensare, re-immaginare, proporre questo particolare manufatto legato all’acqua, nei diversi luoghi della vasta periferia nissena. Dunque, fontana come simbolo, come frammento significativo di rinascita di una Città che da troppo tempo ha smarrito il senso, imprescindibile, della cultura e della bellezza come valori collettivi.
Leandro Janni - Presidente regionale di Italia Nostra Sicilia